La dipendenza sessuale

La dipendenza sessuale, secondo lo psichiatra Gabbard, non è caratterizzata da una positiva, piacevole e intensa sessualità goduta, anche se ad oggi non esistono criteri scientifici ufficiali e condivisi per identificarla.

Questo tipo di dipendenza si manifesta nei rapporti sessuali, nella masturbazione, nelle fantasie e anche nella programmazione di incontri, ad esempio su siti internet o su chat. Il solo pensiero infatti di dover incontrare una persona o un gruppo per fare sesso, provoca sollievo.

Per il dipendente il sesso rappresenta una fuga illusoria dal disvalore di sé, dal senso di colpa, dalla solitudine, dalla tristezza e da tutti quei vissuti di angoscia che la persona sperimenta e che non riesce a elaborare. Ma il sesso è vissuto anche come una fuga dalla vera intimità e dall’insicurezza riguardo la propria mascolinità e femminilità: le persone cercano il sesso, ma in fondo non si sentono appetibili, hanno una identità estremamente fragile. e talvolta anche lesa. E’ proprio su questa ferita che si deve lavorare in terapia.

La dipendenza sessuale, così come la maggior parte dei disturbi, deriva da più fattori: biologici, ambientali, psicologici, ma anche socio-culturali. Il ruolo della cultura è infatti parte integrante della malattia. La nostra cultura attuale ci ha familiarizzato con il sesso, tutto viene sessualizzato e i mass media usano continuamente rimandi alla sessualità. Oggi viviamo nella cultura della fretta e del tutto e subito, che non ci dà il tempo di elaborare e pensare. C’è fretta per tutto, anche per uscire dal dolore e dall’incertezza, d’altronde la nostra cultura si fonda sulla prestazione e sull’efficienza. Siamo diventati figli di una società del fare piuttosto che di una società dell’essere, Ma la vita non è solo adesso: la vita è passato, presente e futuro e la nostra identità si fonda su tutta questa linea temporale.

In assenza di una definizione scientifica, la dipendenza sessuale viene considerata un disturbo fantomatico, spesso usato non adeguatamente da mass media, film, internet, tv, che sempre più spesso lo spettacolarizzano e lo mettono in mostra quasi fosse una caratteristica positiva, ignorando completamente la sofferenza che sta dietro. La dipendenza sessuale non va osannata o invidiata, merita piuttosto attenzione clinica, poiché il dolore che prova chi ne è affetto è una cosa estremamente seria e importante.


Sessualità nella terza età

Grazie all’aiuto della farmacologia e ad una sempre maggiore apertura culturale verso la sessualità nella terza età, abbiamo assistito ad un incremento dagli anni ’70 ad oggi, di donne e uomini ultrasettantenni coniugati sessualmente attivi, anche se il dato più interessante riguarda l’aumento dei non coniugati: il numero degli uomini ultrasettantenni sessualmente attivi è passato dal 30% del 1970 al 55% del 2008, mentre il numero delle donne sessualmente attive è passato da un esiguo 1% al 15%.

Generalmente, la riduzione (o cessazione) dell’attività sessuale è per lo più causata da fattori psicologici e sociali, che non da problematiche fisiche e biologiche. Tuttavia la possibile modificazione della risposta genitale non comporta anche la scomparsa del bisogno affettivo o della vita sessuale. Nell’anziano si manifesta una sessualità diversa, che privilegia gli aspetti affettivi, andando oltre la dimostrazione della performance; infatti, rispetto al raggiungimento dell’orgasmo, alla frequenza e all’intensità del rapporto, vengono messi in risalto il bisogno di vicinanza e la necessità di sentirsi desiderati e apprezzati.

Superata la fase critica di accettazione dei cambiamenti, trovato un nuovo equilibrio acquisendo nuovi ruoli (pensionamento, nonnità..), la sessualità della coppia può godere di maggiore libertà, poiché non è più necessario alcun espediente contraccettivo, aumenta il tempo libero e gli spazi fruibili per dedicarsi allo scambio affettivo.

La maturazione personale porta l’anziano a vivere la pienezza della sessualità, esplorando quest’ultima con molta più consapevolezza, compensando la diminuzione delle spinte ormonali con il desiderio e l’unione emotiva.